L'ispezione di un organo esistente consiste nell'osservazione analitica delle sue componenti, con valutazione del loro stato di conservazione ed efficienza e relativa
Somendenna (BG), parrocchiale.
Ance di Angelo e Nipoti Bossi, sec. XIX
documentazione fotografica e - se è funzionante almeno in parte - sonora; il materiale raccolto va a costituire una relazione tecnica stesa successivamente alla visita ed utile alla definizione di un progetto di massima riguardo gli interventi da eseguirsi - manutenzione ordinaria e straordinaria, modifiche o ampliamenti, restauro storico, restauro conservativo.
Il tempo necessario per visitare sul posto uno strumento varia secondo la dimensione, la tipologia e lo stato di conservazione dell'organo in esame; mediamente può essere calcolato da mezza ad una giornata. Sono richiesti alcuni giorni per l'elaborazione dei dati acquisiti e la stesura della relazione che viene spedita alla committenza di norma in formato elettronico (su CD-ROM o DVD, a richiesta anche in copia cartacea).
L'eventuale consultazione di documentazione storica è fortemente dipendente dalle condizioni degli archivi: è opportuno che la committenza stessa abbia cura, se possibile, di raccogliere la documentazione riguardante l'organo o di renderla facilmente consultabile.
Di seguito sono proposti due esempi di relazioni successive a visite analitiche di strumenti antichi: quello della
chiesa di S. Isaia in Bologna (lavoro commissionato dalla parrocchia nel 2011) e quello della
parrocchiale di S. Maria Annunciata in Ascensione (Costa Serina, Bergamo) (visita eseguita a titolo conoscitivo; la relazione tecnica è stata donata alla parrocchia)
I dati che si possono acquisire nel corso di una visita analitica - come dimostrato dai due esempi riportati - costituiscono una documentazione assai ricca che rimane a disposizione in qualsiasi momento e costituisce un punto di partenza qualora si vogliano programmare lavori di manutenzione o restauro.