Chiunque si sia trovato a dover gestire l'acquisto, la manutenzione, il restauro di un organo a canne - si tratta nella maggior parte dei casi di parroci o rettori di chiese od enti ecclesiastici, ma anche di dirigenti di Istituti musicali e perfino privati cittadini - sa bene quanto complessa ed intricata possa diventare una cosa in apparenza semplice e lineare, in modo proporzionale alla dimensione e al prestigio dello strumento e tanto più se si tratta del restauro di organi antichi.
Per questo ci si affida, normalmente, al parere e ai consigli degli stessi organari costruttori o restauratori oppure - raramente e solo in casi particolari - dell'organista titolato e dotato di riconosciuta competenza. Nel caso dei restauri, poi, subentrano anche - ove esistono - esperti legati alle Soprintendenze competenti, spesso (ma non necessariamente) anch'essi organisti specializzati nell'approccio storico-musicologico al repertorio antico; per non parlare delle ulteriori figure facenti capo alle varie commissioni diocesane.
Molto spesso il moltiplicarsi di soggetti coinvolti può rivelarsi, specie per committenza e operatori, un labirinto in cui è difficile districarsi più che un aiuto reale: specialmente nella cultura in cui siamo immersi, dominata da una sfiducia a priori che costringe ad un legalismo esasperato, pieno di vincoli ed interessi talora anche contrastanti tra loro.
Può capitare così di trovare consulenti di Soprintendenza che sono anche consulenti diocesani esercitando allo stesso tempo una propria attività commerciale, addirittura sponsorizzata dagli stessi uffici della Curia: è evidente quantomeno la contraddizione insita in un simile modo di procedere, a danno in primo luogo proprio della committenza ma anche degli stessi organari, penalizzati in questo caso da una vera e propria concorrenza sleale.
Sembra quindi opportuno proporre un'attività di consulenza, in forma privata e indipendente da organismi istituzionali e relativi interessi, che si rivolga semplicemente alle due categorie meno tutelate: vale a dire gli operatori del settore e soprattutto i proprietari o gestori degli strumenti - nella maggior parte dei casi Enti ecclesiastici, ma anche Istituti musicali, altri enti o privati cittadini.
Il servizio - forte di una esperienza ultradecennale di collaborazione con organari ed Enti ecclesiastici e di una specifica formazione in campo organologico - copre tutti gli aspetti connessi con la gestione degli organi a canne: dalla acquisizione di informazioni mediante ispezione in loco alla progettazione di interventi di restauro o manutenzione, così come alla progettazione di nuovi strumenti.
Il servizio alla committenza si pone come obbiettivo prioritario dell'intera attività di consulenza dal momento che essa è di fatto il soggetto più penalizzato quando si tratta di definire i criteri di intervento o gestione degli strumenti, specialmente se di interesse storico-artistico.
Se non mancano, infatti, figure consultive negli ambiti diocesani e soprattutto ministeriali - Ispettori onorari, Commissioni di tutela, consulenti a vario titolo - è spesso mancante una figura consultiva che agisca per conto della committenza, sia attenta alle sue istanze e le dia i necessari strumenti culturali, promuovendo un autentico dialogo che non sia basato sull'accettazione passiva di criteri e giudizi dati dagli "addetti ai lavori". Da questo punto di vista è importante sapere che in Italia non esiste una figura professionale di "perito d'organo" riconosciuta dallo Stato: né esiste il relativo albo professionale. Pertanto nessun lavoro di consulenza, pur potendosi qualificare come perizia, può legalmente assumere caratteri vincolanti: questo riguarda sia i consulenti diocesani che, soprattutto, le figure consultive legate alla Soprintendenza. Tutte queste figure sono di fatto tenute a mantenere uno spazio di dialogo con la committenza ed i consulenti di cui eventualmente essa voglia dotarsi.
E' quindi auspicabile che, in vista di lavori di una certa entità - restauri di strumenti antichi, nuove costruzioni o comunque lavori di un certo impegno - la committenza possa dotarsi di una propria figura di consulente che la faccia diventare un interlocutore attivo nelle varie situazioni che possono presentarsi nella gestione degli organi a canne.
In forza di quanto fin qui detto è parte rilevante del servizio di consulenza un attento dialogo tra committenza, organari ed eventuali altre figure consultive coinvolte, con la possibilità di seguire direttamente le varie fasi dei lavori di manutenzione, restauro o costruzione. Questo aspetto non è limitato a una superficiale sorveglianza dei lavori per conto della committenza ma vorrebbe essere in prima istanza occasione conoscitiva, dal punto di vista metodologico e pratico, basata su un rapporto di fiducia reciproca.
Un posto importante spetta alla divulgazione: questa riguarda i principi di funzionamento dell'organo a canne in tutte le sue forme e la storia del'organaria, con un inquadramento dell'evoluzione dello strumento lungo i secoli e nelle varie zone geografiche. Oltre agli aspetti teorici saranno trattate anche considerazioni più pratiche come ad esempio i problemi che possono presentarsi nel momento in cui si voglia affrontare l'idea di dotarsi di un organo a canne, oppure della manutenzione di uno strumento già esistente, o ancora del restauro storico di un organo antico.
Nell'ottica del più completo supporto alla committenza il consulente è sempre contattabile per qualsiasi richiesta di informazioni.
I nostri servizi si estendono anche agli operatori del settore, in particolare nell'ambito dei restauri di strumenti antichi; ma anche in tutti quei casi in cui una documentazione approfondita dello strumento oggetto di lavori può facilitare le operazioni da eseguire. Si va da rilievi preliminari a organo montato - di tipo fotografico, acustico, grafico secondo la natura organologica delle informazioni da acquisire - ai rilevi in laboratorio sui materiali smontati, fino a consulenze progettuali su nuovi strumenti o lavori di ampliamento, modifica ed altro.
Il punto forte dell'attività di consulenza rivolta agli organari, specialmente in sede di progettazione, è l'unione tra la competenza organaria ed organologica e l'attività musicale: questo permette una visione di ampio respiro che tiene conto dei diversi aspetti tecnici, musicali e storici quando è il caso. Il tutto sempre in un ottica di realismo, in un dialogo il più aperto e costruttivo possibile.
Nelle varie pagine di questa sezione - che invitiamo i lettori a consultare - si trovano accenni ai diversi servizi di consulenza proposti per la committenza, gli organari e le altre figure interessate; per approfondimenti su specifici argomenti si possono consultare le pubblicazioni previste nella sezione Organologia o nelle altre sezioni del sito.