Il rilievo sonoro può essere inteso in modi differenti a seconda dello scopo per cui lo si esegue: può trattarsi della semplice registrazione di alcuni brani eseguiti con le sonorità più rappresentative oppure dell'esecuzione di veloci scale cromatiche sui singoli registri, fino ad un campionamento avanzato con tecniche e criteri atti a consentire analisi informatiche approfondite ed un preciso confronto con dati rilevati su vari strumenti, per finire con vere e proprie riproduzioni dell'intero organo che possono essere suonate via MIDI grazie a software - spesso molto avanzati - che si occupano della gestione dei campioni e di una accurata modellazione dell'impianto organario.
In generale lo scopo di un rilievo sonoro è la documentazione della sonorità di un certo strumento in un dato momento: è importante sottolineare fin d'ora che, per la natura del rilievo e delle condizioni in cui può essere eseguito, possono essere oggetto di precisa misura solo i dati in frequenza - e sempre relativamente alle condizioni di temperatura ed umidità all'atto del rilievo, se si tratta del corista. Informazioni relative a timbro e intensità possono essere solo relative, imponendo - se si vogliono misure oggettive e ripetibili - condizioni di laboratorio non praticabili e in fondo anche inutili se lo scopo è la semplice documentazione di strumenti nelle reali condizioni di funzionamento.
Ben altro è lo studio acustico del suono delle canne d'organo: questo sì da eseguire con adeguata attrezzatura di laboratorio e con metodologia rigorosamente scientifica. Ma è diverso anche lo scopo, non semplicemente documentario bensì di studio delle dinamiche fisiche coinvolte in tutti gli aspetti della generazione e mantenimento del suono nelle canne ad anima e ad ancia, montate su diversi tipi di somiere, con diversi sistemi trasmissivi, con diverse caratteristiche di alimentazione, e con il pieno controllo di tutte le variabili implicate negli strumenti reali.
Ci si può legittimamente domandare - come moltissimi organari, pragmaticamente, fanno - che utilità pratica possa avere una simile documentazione, o tutt'al più a quali condizioni possa valere la pena eseguirla. La risposta dipende molto dallo spirito con cui questa domanda è posta: spesso vi è una aprioristica sfiducia, come abbiamo già fatto rilevare, in tutto ciò che sembra un "di più" rispetto alla pura e semplice manualità che sembra immediatamente "produrre".
E' anche da questi atteggiamenti che un committente, ad esempio, può valutare il livello culturale e la preparazione di un organaro. Rispondiamo con un esempio semplicissimo. Prima di qualsiasi lavoro di una certa entità - sia il restauro di uno strumento storico oppure la manutenzione straordinaria o l'ampliamento di qualsiasi tipo di organo - è prassi normale che l'organaro esegua un sopralluogo: in tale occasione, nell'atto stesso del sedersi alla consolle e provare lo strumento, non è poi così oneroso dedicare 15-20 minuti all'esecuzione di brevi scale cromatiche lungo tutta l'estensione di ogni registro. La quantità di informazioni che si possono ricavare da questa semplice operazione - lo vedremo - è sorprendente, senza contare che la registrazione rimane sempre analizzabile in ogni momento fungendo da promemoria per l'organaro.
Abbiamo fatto un esempio semplice, ma vedremo in seguito come la ricchezza di informazioni, qualitative e quantitative, che un rilievo sonoro ben fatto può fornire vada a costituire una documentazione interessante in numerosissimi casi. Vediamo la cosa dal punto di vista della committenza.
Immaginiamo di voler operare su un organo storico ancora efficiente, sebbene bisognoso di restauro. Quasi inevitabilmente, se il nostro strumento è stato oggetto di interventi di modifica, con il restauro ne verrà alterata la disposizione fonica e, spesso, anche l'intonazione con l'intento di riportare le canne ad emettere tendenzialmente il suono per cui furono progettate. E' evidente l'opportunità di una approfondita documentazione sonora che preceda qualsiasi lavoro e che rimanga come termine di paragone a lavori eseguiti: una precisa immagine sonora precedente e seguente ai lavori, sebbene ovviamente non indispensabile, può mettere in grado la committenza di dare un giudizio sorprendentemente approfondito sull'esito delle operazioni condotte, comparandole con quanto eventualmente scritto nel capitolato.
Analogamente, nel caso di organi più recenti in manutenzione straordinaria, si può utilizzare un rilievo eseguito prima dei lavori come base su cui progettare interventi migliorativi di eventuali criticità negli equilibri sonori; oppure, se è volontà della committenza il mantenimento rigoroso dell'intonazione esistente, il rilievo eseguito precedentemente ai lavori può anche in questo caso essere paragonato a quello successivo.
Nelle pagine seguenti tratteremo i diversi tipi di rilievo sonoro con le relative elaborazioni, mettendoli in relazione all'uso pratico che se ne può fare: la casistica è molto più ampia di quanto a prima vista ci si aspetterebbe.
Il rilievo sonoro è uno strumento potente, a patto di volere e saperlo utilizzare.
La fase di acquisizione dei dati - cioè, in pratica, la registrazione audio - comporta in linea generale due modalità esecutive, di cui però solo la seconda presenta caratteristiche di sistematicità che la rendono atta a studi anche di tipo quantitativo: l'esecuzione di brani musicali oppure la registrazione nota per nota su ogni registro sonoro. Vediamole nel dettaglio.
Il tipo più comune di rilievo sonoro è costituito da brevi brani esemplificativi di singoli registri o combinazioni particolarmente rappresentative: qui sotto sono dati due esempi relativi all'organo Carlo Perolini 1793 della chiesa di S. Rocco a Rovato (Brescia; restauro Pietro Corna 2013).
Brani di questo tipo possono dare una prima idea della sonorità generale e del carattere di un dato strumento, restando in un ambito qualitativo: chiaramente l'immagine sonora sarà tanto più precisa e completa quanto maggiore sarà la quantità di brani disponibili e variate le registrazioni usate.
Naturalmente non è possibile estrarre informazioni quantitative da questo tipo di documentazione, che di tutti i tipi di rilievo sonoro resta quello più semplice: il suo logico sviluppo, quando possibile, è la registrazione di concerti dal vivo o addirittura la produzione discografica.
Un rilievo sonoro vero e proprio, più che da brani esemplificativi come quelli descritti nel capitolo precedente, si basa sulla registrazione del suono di singole canne (o singole note nel caso di registri multipli) eseguita con accorgimenti atti ad un suo successivo studio sistematico.
In linea di principio si tratta di una registrazione ad alta fedeltà di lente scale cromatiche su ogni singolo registro, con note staccate quanto basta per un'estinzione almeno parziale del riverbero ambientale.
Una semplice registrazione di questo genere, eseguita con certi criteri ed opportuna attrezzatura, può fornire - se debitamente studiata - una notevole quantità di informazioni sull'intonazione, l'accordatura e lo stato di efficienza dell'organo, oltretutto con il vantaggio di un'archiviazione permanente utile agli scopi esemplificati in apertura.
Il rilievo vero e proprio consiste quindi in un campionamento eseguito sul posto, ad organo montato e funzionante: ovviamente si dà per scontato che lo strumento sia suonabile almeno in parte. Il tempo occorrente al campionamento è stimabile in circa 120-180 secondi per registro: ogni nota deve comprendere almeno un secondo di suono a regime e una ragionevole estinzione del riverbero ambientale. Occorre ovviamente annotare con precisione le caratteristiche tecniche della strumentazione utilizzata per l'acquisizione e delle condizioni ambientali, anche approssimate, di temperatura ed umidità.
Le informazioni che si ricavano dal rilievo sonoro così eseguito sono diverse e riguardano in prima battuta lo stato di efficienza dell'organo, con descrizione esatta, quantitativa e qualitativa, delle canne suonanti per ogni registro.
Ecco alcuni esempi di rilievo sonoro relativi allo stesso organo Perolini di Rovato:
Cortesia ditta Pietro Corna - Casnigo (BG)
Rilievi eseguiti con campionamento a 48 kHz e 24 bit, coppia di microfoni Beyerdinamic MC530 in configurazione stereo NOS
Come complemento facoltativo al rilievo sonoro è naturalmente possibile la registrazione di brevi brani che esemplifichino il carattere di singoli registri o di combinazioni significative di essi, secondo quanto detto al capitolo precedente.
Vediamo ora in dettaglio il tipo di analisi che si possono eseguire sulla registrazione acquisita e i relativi risultati che rendono significativo il rilievo sonoro.
Nelle pagine seguenti tratteremo in dettaglio l'analisi dei dati, qualitativi e quantitativi, che è possibile estrarre dalle prese di suono qui descritte e le relative metodologie.
Se un orecchio attento è già in grado di cogliere in modo qualitativo moltissime delle informazioni contenute nel rilievo sonoro (si pensi alla pratica di intonazione ed accordatura che qualsiasi organaro possiede), la brevità e soggettività dell'ascolto diretto rendono assai difficili valutazioni e considerazioni che al contrario, se espresse in forma scritta e leggibile, possono diventare molto più immediate e significative.
La descrizione delle procedure analitiche - considerati i fini anche divulgativi di questo sito - comprende sempre una esauriente spiegazione teorica che metta anche il lettore meno esperto in condizione di capire il valore e l'utilità pratica dei risultati ottenibili.
Un'ultima annotazione pratica ma assai importante: certamente i rilievi e le misure di cui ci occupiamo possono essere eseguiti anche sul posto, leggendone direttamente i risultati. Ma i vantaggi del poter lavorare a posteriori su una registrazione sono evidenti, sia in termini di risparmio di tempo che, soprattutto, di risorse tecniche utilizzabili: anziché una misura frettolosa, con tutti i limiti del lavoro sul campo (trattandosi specialmente di rilievi di tipo acustico, delicati per loro natura), la registrazione ad alta fedeltà permette di lavorare con calma e soprattutto costituisce un'archiviazione permanente e confrontabile con successivi rilievi sonori.